Articolo forse un po’ scontato, ma oggi mi sono sentita chiamata a scrivere di un argomento ben preciso: una persona risvegliata spiritualmente accetta qualsiasi situazione? Chi intraprende un percorso spirituale deve essere sempre ” buono ” e sopportare tutto perchè così magari si mantengono le vibrazioni alte?
Se ne vedono di tutti i colori, sia online sia nella vita di tutti i giorni.
Nell’ immaginario comune, una persona che medita ogni giorno, pratica yoga, legge le carte angeliche o fa viaggi astrali è tipicamente pacifica, ” buona “, esageratamente disponibile con tutti e ben ancorata nella propria saggezza in ogni occasione. Questo forse vi fa tornare alla mente qualche personaggio nella spiritualità?
Ma senza scomodare i guru molto conosciuti, prendiamo in considerazione i social network: molti profili sembrano mostrare che le persone spirituali ” comuni ” vivano in uno stato di grazia perenne, che siano sempre con il sorriso anche durante le sfide della vita, che non conoscano la rabbia perchè non la provano, o persino che…le cose spiacevoli a loro non accadano.
Io penso che questo sia molto molto lontano dalla realtà, anche se devo ammettere che per tanto tempo mi sono lasciata condizionare anche io da questa idea.
Poi negli anni, con la mie esperienze nel campo spirituale, ho capito che non solo sarebbe strano essere sempre ” radianti “, ma secondo la mia attuale visione sarebbe anche sbagliato e deleterio: le emozioni vanno ascoltate ed elaborate, altrimenti torneranno a bussare alla porta più forte di più forte di prima – o buttando giù la porta. Ciò che proviamo arriva a noi per un motivo che non andrebbe ignorato.
Sono convinta che chi si trova ad un buon punto del proprio percorso di risveglio spirituale, abbia anche un ottimo rapporto con se stesso…soprattutto con se stesso! Perchè tutto parte da noi, da dentro di noi. Questo significa che una persona evoluta non lascia che qualcuno pervada il proprio campo, soprattutto se parliamo di imput ” negativi ” come magari l’invidia, la rabbia, il nervosismo e altre. Infatti chi è ben saldo in se stesso e anche solo un po’ ” evoluto ” – permettetemi il termine – conosce anche il proprio valore in quanto scintilla divina in manifestazione e non accetta in alcun modo di SENTIRSI “invaso ” energeticamente parlando.
Quindi, una persona spirituale accetta di essere trattata in modo scorretto?
Ovviamente no, e siamo tutti comunque umani.
Pensare che chi pratica la spiritualità e si metta al servizio degli altri sia sempre ” disponibile ” e buono è un pericolo per diversi motivi: Uno, rischiamo di sentirci sbagliati rispetto a chi consideriamo più buono e disponibile di noi. Due, adottando questa visione permettiamo agli altri di ritenerci sempre a disposizione, ” perchè questa è la vostra missione “. Tre, di conseguenza…qualcuno potrebbe dare per scontato che ci saremo sempre, con una parola saggia pronta per loro. Quattro, ci sentiamo ancora più sbagliati se non riusciamo ad essere sempre al servizio come gli altri vogliono, nei nostri momenti di inevitabile difficoltà.
Quindi cominciamo a rilasciare l’ idea che in quanto ” persone spirituali ” dovremmo essere sempre radianti e buoni, senza periodi down, con il sorriso e con parole ” amorevoli ” che escono sempre dalla nostra bocca. Cominciamo ad essere VERI, a sentire la libertà di essere semplicemente noi stessi.
E’ vero, più ci impegniamo in un percorso spirituale con umiltà e fiducia, più inizieremo a vedere il mondo con gli occhiali dell’ amore e le emozioni positive prenderanno il sopravvento.
Ma lasciamo che il nostro percorso spirituale ci aiuti piuttosto a trasformare, alchemizzare, le nostre emozioni buie in ” Oro “, nella pasta d’oro che ripara e rende uniche le nostre ” Creazioni ” lungo il sentiero.
Vi aspetto al prossimo articolo, un abbraccio.
Federica
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