MANIFESTING E ASHTANGA YOGA
Manifestare i desideri e princìpi dell’ ashtanga yoga: esiste una correlazione?
Oggi ci tenevo molto a condividere con voi delle considerazioni sulla filosofia yogica. In particolare vorrei parlarvi della correlazione che ho notato tra il primo ramo dell’ ashtanga yoga, parte della filosofia yogica, e il manifesting ( quindi anche la legge dell’ attrazione ). In questo post accenno alcuni elementi ma approfondirò meglio l’ argogmento.
Il primo ramo dell’ ashtanga yoga si chiama YAMA, e riguarda la nostra etica e i nostri comportamenti verso l’ ambiente esterno. YAMA comprende 5 principi o sotto-categorie: ahimsa ( non violenza ) – satya ( verità ) – asteya ( non rubare ) – Brahmacharya ( continenza ) – Aparigraha ( non avidità ).
Apparentemente, vedendo il significato letterale tra parentesi è difficile trovare una correlazione tra la manifestazione e questi princìpi, ma vediamo più in dettaglio questi termini.
Queste 5 sottocategorie di YAMA si riferiscono al nostro aspetto mentale ed interiore, a livello di pensieri, azioni e conversazioni/dialoghi, quindi l’ interpretazione è più comprensibile.
La non-violenza interiore riguarda pensieri calmi e puliti, senza per forza complottare cose negative riguardo le altre persone. Vi ricorda qualcosa? A me fa venire in mente i desideri basati sull’ ego…sappiamo che è difficile che un desiderio basato sull’ ego si manifesti, quindi vivere secondo il principio della non-violenza può essere molto utile.
Passiamo alla seconda sotto-categoria, la VERITA’. La verità interiore è autenticità, è anche seguire la nostra guida interiore. E’ grazie a questo ascolto profondo nella nostra verità che possiamo compiere azioni ispirate, che segnano il cammino verso la manifestazione di un nostro desiderio.
Asteya, NON RUBARE. Il terzo principio va oltre il non rubare oggetti fisici ovviamente, e in particolare si riferisce a tutti quegli atteggiamenti interiori e non, in cui desideriamo cose degli altri o più degli altri. Quanto può bloccarsi la realizzazione di un desiderio quando proviamo invidia o rabbia perchè non riusciamo ad avere qualcosa? A differenza degli altri? Oppure quando proviamo dolore perchè tutti ci riescono ma noi no.Quel nostro desiderio può essere davvero bloccato in questi casi…non stiamo davvero rubando qualcosa e sono stati interiori che tutti proviamo, nessuno escluso. Ma Asteya si riferisce proprio a questo tipo di…furto energetico, nelle nostre emozioni.
BRAMACHARYA, il quanto principìo rappresenta il nostro vivere attraverso l’ infinito e la forza creatrice dell’ Universo. Naturalmente questo mi ha subito rimandato alla manifestazione consapevole, che è il nostro potere divino anche se dimenticato. Vivere attraverso l’ infinito è un po’ come vivere nel qui e ora, in uno stato di presenza, di beatitudine e costante consapevolezza della presenza divina. E da questo stato possiamo manifestare i nostri desideri connettendoci direttamente alla Fonte Universale di Creazione. Ci sentiremo pieni, completi, senza bisogni eccessivi che sono la causa delle nostre sofferenze.
Bramacharya riguarda il contenimento degli eccessi, la moderazione anche a livello energetico. E’ importantissimo mantenere integra la nostra energia, perchè è attraverso la nostra energia che manifestiamo.
Vediamo il quinto e ultimo principìo, la NON-AVIDITA’: Aparigraha ci dice che per vivere una vita nella gioia bisogna prima di tutto DARE. Come non fare riferimenti alla legge di attrazione? Se ” diamo ” all’ universo attraverso un’ energia di gratitudine e di amore, riceveremo amore e benedizioni. Se diamo all’ universo attraverso un nostro stato interiore di pienezza…riceveremo abbondanza e felicità.
Cosa ne pensate? Vi risuona qualcosa di tutto questo? Vi aspetto nei commenti 🙂
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