Non so se sta accadendo anche a voi, ma da qualche mese sono entrata in una dimensione particolarmente pesante. E’ come se qualcosa mi portasse a volermi purificare, sbattendomi in faccia i sensi di colpa per tutte le questioni passate insidiose, una per una. Mi sono sentita veramente sporca, come se le situazioni passate fossero un masso oscuro che non se ne va mai. Un vero chiodo fisso che mi stava facendo impazzire insomma.
C’era dell’ altro. A volte il senso di colpa si alternava alla rabbia per ciò che mi è stato fatto, per le accuse ingiuste e le parole che mi sono state addossate, che si sono incollate ai miei occhi come una maschera. E questa alternanza è stata tosta, immobilizzante direi!
Però della rabbia ve ne parlerò in un altro momento.
Oggi volevo partire dal senso di colpa per spiegarvi qual è il primo passo per manifestare consapevolmente.
In questo periodo di forte disagio emotivo, mi era veramente impossibile manifestare quello che desideravo davvero.
Se ci pensiamo, il senso di colpa porta alcune convinzioni molto profonde su di noi e estremamente deleterie:
Io non sono degna di avere quello che voglio, perchè ho combinato quella cosa, ho commesso quell’ errore.
Io non merito di provare a realizzare quella cosa, perchè quegli errori io li ho fatti realmente
Io non merito LA FELICITA’, perchè l’ho passata liscia senza pagarne le conseguenze
Vedete quanto queste frasi impediscono di predisporci alla felicità? E’ come se l’ unica opzione possibile sia quella di soffrire, come una punizione. Così è impossibile riuscire a manifestare qualcosa che vogliamo, perchè siamo noi che decidiamo che non possiamo realizzare i nostri desideri, ci rifiutiamo proprio di farlo.
Rileggendo adesso queste convinzioni che sto scrivendo, che sono state – e forse ancora sono – mie, provo un po’ di turbamento.
Sono frasi molto forti, se pensiamo che nella maggior parte dei casi, quando c’è il senso di colpa così forte, le azioni del passato non avevano alcun intento maligno. Nessuno voleva fare del male a qualcuno, e se qualcuno ha avuto conseguenze…nessuno le ha create di proposito. Eppure forse non l’ abbiamo passata proprio liscia, perchè alcune cose ci consumano internamente anche dopo anni.
Sono partita da qui per il mio perdono.
Qui non parlo di situazioni in cui una persona fa appositamente del male agli altri per cattiveria o problemi psichici, rimaniamo nell’ambito degli errori dove non si vorrebbe davvero danneggiare seriamente gli altri.
Mi sono trovata a esaminare nel dettaglio i fatti del passato, mi sono posta nei panni di quella Federica che ha commesso quegli errori e ho visto quanto ha sempre fatto del suo meglio, senza voler fare del male a nessuno. Quella Federica era davvero buona, ma si è trovata in difficoltà, in situazioni poco gestibili.
Io adesso avrei agito diversamente? Probabilmente sì, ma è perchè io sono una persona diversa adesso, noi tutti siamo persone diverse ogni istante.
A un certo punto ho dovuto soppesare i due piatti della bilancia:
- E’ meglio essere sul pianeta terra annullando la mia vita – perchè ormai ho sbagliato – rinunciando a portare la mia luce agli altri? Creando energia negativa? E punendomi, costringendomi al dolore e al blocco, comunque come parte integrante di Dio…
- Oppure è meglio concedermi di diventare un faro di luce per gli altri, aiutando magari tante persone, nonostante i miei errori? Facendo del bene a quanta più gente possibile e al pianeta?
Ho scelto la seconda opzione, ma soltanto un paio di giorni fa. Prima non ero in grado di accettare di tornare serena, pensavo che dovevo solo soffrire. Il fatto di perdonarmi e accettare di tornare a vivere per aiutare quante più persone possibili è stato il passo decisivo.
Mi ha aiutato anche fare un confronto con gli altri: le mie azioni passate, di 17/15 anni fa oppure anche più recenti, sono così rare? Sono davvero così gravi? Ho capito che capita a tutti prima o poi commettere gli sbagli che ho fatto io, che non sono l’ unica, e tante altre persone vivono tranquillamente e felicemente nella casa di fianco alla mia facendo cose ben più gravi.
E’ giusto che io mi sia sentita in colpa, sia chiaro. Il senso di colpa ci permette di capire che siamo persone sane mentalmente, ci aiuta a stabilire come vogliamo comportarci in futuro secondo i nostri personali canoni.
Ma non è giusto bloccare completamente la nostra vita nella sofferenza come punizione, soprattutto se sappiamo di essere persone buone.
Se c’è da chiedere scusa a qualcuno è bene farlo, sia per correttezza nei confronti della persona, sia per non pentircene in futuro.
Personalmente, in alcuni casi mi sono accorta degli errori sono molto anni dopo, e ho chiesto scusa dopo tutto quel tempo facendo anche la figura della pazza. Quelle persone erano stupite e contente, mi hanno anche detto che non ce n’era alcun bisogno, ma io preferisco farlo lo stesso. È una scelta personale, ovviamente abbiamo il diritto di essere felici anche se ormai non ce la sentiamo di chiedere scusa per mancanza ci coraggio o per paura.
Poi c’è un’altra situazione molto diffusa, sarà capitato anche a voi: non vi chiedono scusa, ma cominciano a raccontare di quanto stiano male per il loro errore e per le vostre conseguenti decisioni. Pensando che scusarsi e raccontare il loro dolore per l’accaduto siano la stessa cosa. Qui spesso si sfocia un po’ nella manipolazione: Ti faccio sentire in colpa perché con le tue decisioni mi stai facendo sentire in colpa, mi fai stare ancora più male. Poi ovviamente ogni caso è a sé, ma se non abbiamo rispettato qualcuno o lo abbiamo messo in forte disagio, concentriamoci sul chiedere scusa, non nel fare pesare all’altro il nostro malessere. Sicuramente possiamo esprimere il nostro disagio per quanto fatto, affinché possiamo proseguire tutti e due liberi, ma esagerare nell’ esprimere quanto stiamo male non può essere un sostituto al chiedere scusa.
Il senso di colpa è un’emozione complessa e sicuramente io non ne parlo con i giusti termini e concetti. Ma come sempre posso solo portare la mia esperienza diretta, affinchè possiate attraversare con più agio il senso di colpa e arrivare finalmente a sentire di meritare la manifestazione dei vostri desideri.
Ne parlerò ancora, perchè l’ argomento è ampio, e soprattutto il mio percorso non è ancora terminato, per smetterla davvero di soffrire per i miei errori ho ancora un po’ di strada da fare. Un consiglio che mi sento di darvi è di farvi aiutare da uno psicologo, non perchè abbiate problematiche psicologiche se avete commesso un errore ( ci mancherebbe ), ma perchè vi aiuta a fare i giusti passaggi per superare questa emozione così pesante e bloccante.
Voi avete dei sensi di colpa? Magari che tenete segreti e nascosti da anni? Vi aspetto nei commenti ovviamente senza alcun giudizio.
A presto!
Federica
Ike – Il mondo è come tu pensi che sia
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