° post molto difficile per me – parlo al femminile ma ovviamente anche gli uomini possono essere vittime di abusi psicologici °
Il mio manifesto è Libera per diritto di Esistenza, è nelle radici di questa mia vita, la sua legge n. 1.
La Libertà è il diritto più importante di questo pianeta e ho smesso di sentirmi in colpa per aver fatto valere questo mio diritto, adesso so cosa sono gli abusi psicologici.
Libertà di parlare e di esprimersi con rispetto, Libertà di sorridere, Libertà di lavorare, di studiare, Libertà di viaggiare, di colorare la vita, di amare chi vogliamo, di cercare la felicità, Libertà di poter sopravvivere, Libertà di…porre fine a una relazione quando può essere pericolosa o semplicemente quando questa fa stare male.
Una vita fatta di costrizioni da parte anche di una singola persona non è vita.
Sono anni persi!
E dopo una certa età, magari anche dopo i 30 anni, gli anni persi pesano ogni giorno come uno zaino pieno di pietre.
Costringere una persona a uscire o a rispondere più volte al giorno ai messaggi tutti i giorni, pur non essendo fidanzati, è gravissimo – e lo sarebbe anche se si trattasse di una relazione.
Non è strano che al giorno d’oggi una persona si trovi a piangere in preda alla paura, tremando seduta sul proprio letto, perchè si sente obbligata a vedere una persona per mesi e mesi? – Perchè altrimenti ” mi stai rovinando la vita!” – perchè, non è già rovinata per caso? – Perchè altrimenti ” io sto già male e così peggiori le cose!”-
La pena per i tentativi di libertà sono spesso pesanti: insulti, accuse assurde, minacce, tormenti via messaggi ( se la persona è ” fortunata ” ).
E poi accuse se la persona si sente uno stalker, quando gli viene spiegata la situazione che non vede.
Perchè non se ne parla nella vita quotidiana? Perchè l’ argomento è ancora così poco affrontato? Ci sono associazioni e gruppi di donne che si impegnano costantemente in questo, eppure la maggior parte della popolazione fa finta di niente o non ne sa nulla.
Ogni persona, a QUALSIASI età, deve poter dire: ” questa è violenza psicologica e ho diritto all’ aiuto. Sono una brava persona anche se lo lascio. Ho diritto a vivere felice lo stesso. Se una persona ha fatto errori riguardo la sua vita, non deve essere una mia responsabilità per il fatto che ho cominciato una relazione con le migliori intenzioni. “
So bene cosa succede nella mente di una persona vittima di violenza psicologica.
Essere in famiglia, magari in una gita o in un pranzo che dovrebbe essere un momento di spensieratezza, e sentirsi in gabbia da una persona che non è presente lì. Cercare di non fare vedere la propria paura, la propria preoccupazione per non fare soffrire la famiglia…solo a scriverlo mi torna l’ angoscia.
E questo si ripete giorni e giorni, settimane, e poi mesi e mesi.
Fino a pensare che una via di uscita non c’è, si è costrette a una vita con una persona che non si vuole, che l’ unica soluzione è a tutti gli effetti qualcosa di molto drastico per se stesse che non riesco neanche a scrivere ( che personalmente non averei mai adottato, pur avendo quell’ idea ).
La mancanza di Libertà interiore è una delle cose più dolorose che si possano vivere e anche più ingiuste.
Non siamo nel medioevo, io posso scegliere con chi stare e con chi non stare.
Vorrei che nelle scuole e in casa o al telegiornale si parlasse di più di violenza psicologica. E’ una violenza che spesso viene sminuita, non viene riconosciuta, e a volte le vittime vengono fatte passare per esagerate…da chi magari non ha mai provato una situazione simile o da chi vuole difendere le persone violente, come i loro famigliari che non conoscono i fatti.
Vi prego, fate più informazione…mi appello alle istituzioni, alle scuole, ai comuni, alle associazioni.
Voglio dire una cosa a chi si trova in questa situazione: NON E’ COLPA VOSTRA!
Non siete colpevoli di nulla se volete interrompere una relazione che vi fa stare male, o anche se non vi fa stare male.
Frasi come * sei una tr**a, sei una str***a, sei la mia rovina * ripetute tanti tanti giorni ogni volta che si dice ” no ” ( letteralmente circa mille ” no ” ) fanno molto più male di quanto si pensi, anche a distanza di alcuni anni dalla fine della situazione di violenza. Nessuno dovrebbe mai vivere con il peso di avere rovinato la vita a una persona, solo per avere chiuso una relazione che non andava bene, che non rendeva felici.
Qualcuno a volte potrebbe dire alla vittima: ” Perchè ci sei stata insieme?? ”
Forse la persona non ne ha idea di finire in una situazione così!! E una volta che ci è dentro…le cose sono molto più complicate di quello che si possa pensare! Soprattutto a livello psicologico, una persona che non prova simili situazioni non sa!
” Perchè hai continuato a vederlo lo stesso? Non potevi bloccarlo? “
Fosse stato semplice l’ avrei bloccato senza dubbio e sarei stata a casa. Ma in quel momento la paura di fare male all’ altro è fortissima.
” Perchè facevi finta che andasse tutto bene quando lo vedevi?? “
Fino a un certo punto era così, ed era un momento di transizione, di dolore e di profonda paura, di voler rendere felice una persona che mi accusava già e mi sento molto sbagliata e in colpa per questo. Ma poi non l’ho più fatto, mi sono rifiutata categoricamente per mesi e mesi di vederlo con una fatica enorme, ripetendo ogni giorno le stesse cose, centinaia di volte, pagandone ampiamente le conseguenze.
Mi rivolgo alle ragazzine ma anche a tutte le donne: quando vi sentite obbligate a fare qualcosa, perchè altrimenti venite incolpate…fate attenzione! Fatevi aiutare ai primi segnali, ditelo subito ai vostri genitori e rivolgetevi alle associazioni o enti del vostro comune, perchè sono disponibili subito e per tutte voi.
E se ci siete già passate, vi prego…non sentitevi mai in colpa per avere pensato che si tratta di violenza psicologica, anche se la fine della relazione faceva soffrire quella persona. Perchè nessuno può portarci via la voglia di vivere e di essere felici, nessuno può farlo!
Adesso voglio lasciarvi alcuni ” segnali di pericolo ” , molti dei quali non ho trovato online ( rischiando di pensare che io fossi esagerata ), che riguardano l’ abuso psicologico e anche in qualche modo delle forme non usuali di stalking Non tutti questi segnali li ho vissuti con la stessa persona, ma quasi, ci tengo a precisarlo forse per evitare un mio senso di colpa.
Delle conseguenze ve ne parlerò in un prossimo post, perchè l’ argomento richiede uno spazio dedicato. Ma come si può immaginare sono toste, in quanto l’ esperienza segna profondamente e adesso finalmente non mi sento più in colpa o egocentrica a definirmi vittima ( ex vittima per fortuna ).
Ricordate: se c’è costrizione con sensi di colpa e insulti non va bene!!
Non importa che nome venga dato al fenomeno, non va proprio bene!
Preciso: valgono sia che si tratti di una relazione in corso, sia una relazione che non ci è permesso chiudere, sia una relazione finita o una non relazione:
- insistenza morbosa ( ma anche non morbosa ) da parte di quella persona per uscire e vedersi
- insistenza morbosa ( ma anche non morbosa ) per fare sesso – insistenza morbosa a NON usare precauzioni
- non poter chiudere la relazione per paura ( a causa magari di insulti, accuse, insistenza patologica e rabbia eccessiva durante i tentativi di chiusura )
- non poter chiudere la relazione perchè la persona dice che sta già male e sta seguendo un percorso psichiatrico e quindi le nostre lamentele non gli fanno bene
- insistenza della persona nell’ affermare che non è vero che siamo con un’ amica a bere la cioccolata o al lavoro ma con un uomo
- insistenza per farci uscire immediatamente di casa per salutarci ( anche se la relazione è finita ) – anche con minacce che faccia del male a se stesso in modi più o meno pericolosi, anche se successivamente la persona sosterrà che era solo uno scherzo
- messaggi continui giornalieri, anche se ripetiamo ogni giorno di smetterla
- sentirsi obbligate a uscire
- sentirsi obbligate a rispondere ai messaggi anche durante il lavoro ogni giorno ( e anche NON ogni giorno, basta una volta )
- sentirsi costrette a rimanere in una relazione
- sentirsi in gabbia e avere paura a chiedere aiuto ( perchè magari si viene accusate di essere rimaste in quella relazione fino a quel momento – cosa che probabilmente non succede, una volta che gli operatori capiscono la situazione)
- sentirsi in colpa se la persona è già problematica, e quindi si ha tanta paura a chiudere la relazione o a bloccare i contatti
- sentirsi accusate e insultate per i nostri ” no ” quando abbiamo già espresso centinaia di volte la nostra volontà di chiudere la relazione ( ma basta una volta sola )
- sentirsi la vita condizionata dalla paura e preoccupazione riguardo i messaggi che riceviamo, come privarsi della normale vita quotidiana e della felicità
Altri comportamenti che possono farci sentire in gabbia, non libere come persone, e che a mio parere sono veri e propri campanelli d’ allarme:
- sentirsi obbligate a permettere di controllare le chat private di messaggi con le nostre amiche e amici, stessa cosa per la cronologia di google
- sentirsi obbligate a guidare anche se c’è un problema fisico che quasi ce lo impedisce, anche se la persona può prendere il bus
- sentirsi a disagio per le richieste di soldi
- ricevere semplicemente tanti messaggi al giorno e vedere la persona preoccuparsi se siamo al lavoro e quindi non rispondiamo
- non poter cambiare idea se dobbiamo passare 3 giorni interi con il fidanzato e gli amici ci invitano ad una loro festa organizzata, quindi la terza sera chiediamo di poterla passare con loro…una banalità per qualcuno, ma per me non è una cosa tollerabile, soprattutto se con quella persona ci sono problemi
Vorrei ripeterlo: se volete interrompere una relazione per qualsiasi motivo, non è una colpa, è un diritto!
Una delle frasi più abusive che possano esistere è questa: ” Ci tengo a dirti una cosa: io sto già male, ho già dei problemi, e se mi dici così io sto ancora più male, quindi devi stare attenta “. Ma potrei dire la stessa cosa per: ” Mi hai rovinato la vita, sei la mia rovina “.
Queste frasi diventano tremende quando vengono date come risposta a una nostra lamentela, riguardo il comportamento scorretto o peggio ancora abusivo della persona. Quando mi sono state dette più volte, e in maniera anche molto più violenta, avevo qualche anno in meno e, seppur già adulta, non capivo che quella frase mi stava facendo malissimo. Non capivo che non era giusto sentirmi così.
IL DOLORE DEGLI ALTRI NON E’ PIU’ IMPORTANTE DEL NOSTRO
Ribadisco la mia volontà di appellarmi alle associazioni, istituzioni, scuole, comuni, telegiornali e altro…vi prego, parlatene, parlatene sempre di più, perchè le persone devono saper riconoscere i primi segnali di violenza e abuso psicologico e anche di stalking, che sia dal vivo o via chat.
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